L’attenzione è come un laser, basta dirigerla a nostro piacimento
Non sarebbe comodo poter dirigere la nostra attenzione su ciò che esattamente ci interessa? Come si fa con l’applicazione Torcia del nostro cellulare o con un raggio laser.
Quali risultati impossibili si potrebbero raggiungere con una simile facoltà…
Sorpresa: di impossibile non c’è (quasi) nulla. E anche questo si può fare. Ce lo insegnano le Neuroscienze.
Tutto ciò è racchiuso nella definizione di attentional intelligence©, coniata da Linda Ray, e si riferisce alla “consapevolezza di dove si concentra, momento per momento, la nostra attenzione, con la capacità di indirizzarla intenzionalmente dove desideriamo”.
Attentional intelligence© o multitasking?
Domanda secca, risposta chiara: concentrare l’attenzione è una modalità di lavoro più efficace ed efficiente rispetto al multitasking.
Più avanti in questo post lo dimostreremo.
Chi lavora è mediamente interrotto o distratto una volta ogni 5 minuti, 12 volte ogni ora e un centinaio di volte al giorno.
Le cause di distrazione possono essere le più diverse, dai pensieri improvvisi alle sensazioni fisiche come fame o mal di testa (cause interne), dal trillo di una notifica sul cellulare al collega che arriva e dice di aver bisogno di un favore (cause esterne).
In caso di interruzione durante un’attività complessa, possono servire fino a 25 minuti per tornare a una concentrazione piena e assoluta. Il tempo perso a causa delle distrazioni è dunque, in una giornata lavorativa, nell’ordine di grandezza delle ore.
Alcuni studi hanno calcolato che lavorare in multitasking impatta in maniera drammatica sul quoziente intellettivo e lo riduce di 10 punti per tutta la durata delle attività svolte in contemporanea. Senza considerare che questa modalità operativa è la più dispendiosa per il cervello: il nostro serbatoio energetico tenderà, infatti, a svuotarsi in tempi brevi.
Lasciamo la strada vecchia per la nuova: quella dell’attentional intelligence©
È a questo punto che vengono in aiuto le Neuroscienze. Con l’attentional intelligence©, possiamo incrementare le nostre prestazioni professionali limitando le distrazioni ed evitando il multitasking.
Il primo passo è un atto di consapevolezza: proviamo a percepire dove esattamente si sta focalizzando la nostra attenzione. Proprio ora, in questo preciso istante. Verbalizziamo il risultato della nostra indagine.
Il secondo passo è un atto volontario: scegliamo di essere noi a indirizzare tale attenzione dove desideriamo.
Questo è il senso dell’autoregolazione ed è così che, per esempio, possiamo aumentare la nostra produttività senza andare in riserva di energie.
Non solo: in questo modo, riusciremo a riprendere più efficacemente il controllo in condizioni di stress, riattivando la corteccia prefrontale, e dunque le funzioni esecutive, in fase di attivazione limbica.
Qualche consiglio pratico
Un paio di suggerimenti per applicare nella quotidianità professionale questi principi:
- rinunciamo a lavorare in multitasking. Chi lavora in questa modalità si illude di svolgere contemporaneamente due attività complesse, ma in realtà non sta facendo altro che spostare continuamente la propria attenzione e concentrazione da una all’altra. Questo continuo spostamento dell’attenzione porta velocemente a esaurire le energie del nostro cervello;
- alleniamoci a renderci conto delle distrazioni: quando ci sorprendiamo con la testa tra le nuvole, esercitiamoci a notare dove sta vagando la nostra mente.
Col tempo, arriveremo ad anticipare e a limitare le distrazioni.
Non dimenticate di farci sapere i risultati del vostro allenamento!
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